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IL TERRITORIO

Vallo di Nera è un paese monumento

Nel verde territorio della Valnerina sorge questo meraviglioso borgo che emerge a stento dai boschi con le sue case di pietra chiara, straordinariamente conservato dal 1217, da quando la città di Spoleto concesse agli uomini di Vallo di costruire un castello a difesa della valle, sul colle dove in precedenza sorgeva una rocca. Si presenta, dunque, come una fortezza medievale eretta su un colle del versante sinistro del fiume Nera.

Le mura possenti e le antiche torri circondano le case in pietra che sono addossate le une alle altre e interrotte solo da ripide viuzze, da archi e sottopassaggi. Due porte simmetriche, Portella e Portaranne, permettono l´accesso al paese-castello, dove il transito è consentito solo ai pedoni.

Una volta dentro è più che mai medioevo: feritoie, mensoloni, passaggi stretti, vicoli bruniti e serrati, le preziose chiese romaniche e i portali in pietra, la casa-torre del fiero Petrone che guidò la rivolta dei castelli della valle contro Spoleto.

Tre chiese romaniche, poste nel castello ai vertici di un immaginario triangolo, sono i tesori artistici di Vallo di Nera. S. Giovanni Battista domina il paese sulla parte più alta del colle. Originariamente romanica (sec. XIII), fu ampliata e in parte ricostruita intorno al 1575 (la data è incisa sull’angolo sinistro della facciata). A questo periodo risalgono la facciata con il campanile, il portale e il rosone. All’interno, l´affresco del catino absidale è una splendida opera del 1536 di Jacopo Siculo, dedicata alla Morte della Madonna. Sul fronte dell´arco il maestro ha dipinto una delicata Annunciazione e le figure di S. Sebastiano e S. Rocco a grandezza naturale.

La chiesa francescana di S. Maria è stata iniziata nel 1273 e si presenta con un bel portale gotico e un campanile turrito. L´interno sorprende per la quantità di affreschi che ancora la adornano, opera di artisti di scuola giottesca. Tra questi, spiccano la Processione dei Bianchi, dipinta da Cola di Pietro nel 1401 (l´affresco è una delle fonti più complete del movimento penitenziario dei Bianchi che attraversò l´Italia nel 1399) e il Martirio di Santa Lucia, di un pittore di Camerino del XV sec. Qui sono ancora i campanari a suonare manualmente le campane, collocate nella possente torre quadrata, su scale di accordi immutati nel tempo.

La terza chiesa è quella dedicata a S. Caterina, eretta nel 1354, in cui oggi trova spazio un piccolo auditorium.

Al di fuori delle mura, si trovano il quattrocentesco borgo di S. Maria con la chiesa francescana, e il borgo dei Casali d´origine cinquecentesca con la chiesetta di S. Rocco, l´edicola dell´Immagine delle Forche, l´eremo di S. Antonio e con le vecchie botteghe artigiane a dente, le fonti, le edicole campestri, le torri colombaie. Interessante è pure la chiesa di S. Maria dell´Eremita, antica abbazia benedettina sorta su celle eremitiche presso la frazione di Piedipaterno.

Da visitare, infine, la Pieve di S.Giusto di Paterno e la chiesa di S. Michele Arcangelo a Meggiano, dopo aver ritrovato in questi antichi villaggi l´elegia del tempo passato. Qui si ammirano portali e cornici in pietra, mensole sporgenti (con al centro il foro che serviva per asciugare le pannocchie e appendere i drappi), ci si imbatte negli orti e nei forni per cuocere il pane.